# 7 – Ulisse, Sherazade, il Saladino o Melchisedec?

Ciascuno di noi ha negoziato e negozierà di nuovo.

Alcuni ne fanno un mestiere e lavorano nelle vendite, negli acquisti, nelle risorse umane, fanno politica… Altri, almeno una volta, hanno acquistato un appartamento, un’auto usata o, semplicemente, hanno partecipato a una riunione di quartiere.

Possiamo tornare con la mente alle nostre imprese negoziali più epiche, smontarle e rimontarle alla luce di qualche spunto che, spero, sia uscito nei post precedenti. Possiamo provare a far emergere le questioni- posizioni- interessi, i soggetti coinvolti, le motivazioni e il linguaggio utilizzato. Possiamo ripensare a come sarebbero potute andare diversamente le cose e chiederci se abbiamo liberato tutto il valore di quella specifica negoziazione.

Possiamo però anche fare un esercizio diverso. Possiamo allenarci rileggendo in chiave “negoziale” qualche campione mondiale della negoziazione (o della non-negoziazione), individuato tra testi letterari senza tempo. Ogni narrazione si poggia infatti sul presupposto che le dinamiche sottostanti siano precise, nette, tese. Qualsiasi narrazione che regga inossidata il passare degli anni, o addirittura dei secoli, ci garantisce genuinità e totale verosimilianza delle dinamiche sottostanti l’agire dei protagonisti. Smontare e analizzare quei meccanismi è come avere a disposizione un laboratorio dove i fatti degli umani negozi sono leggibili in purezza.

Ne ho scelte tre: Ulisse, Sherazade, il Saladino e Melchisedec

Ti va di spendere qualche istante del tuo tempo per entrare in tre narrazioni di grandezza assoluta?