Forse è un po’ da Baci Perugina, ma più ci penso e più ne sono convinto: solo in guerra e in amore non si negozia. In amore, si dà senza che l’altro chieda nulla. In guerra, si prende senza chiedere all’altro.
In guerra e in amore non si negozia. Tutto il resto è negoziazione (e quindi negoziabile).
Quando si è innamorati si fa dono di sé per l’altro. Ci si spende senza calcolo, senza prospettiva di vantaggio per sé. Appena l’innamoramento evolve in un progetto più duraturo, si passa a cercare di comprendere meglio se stessi e l’altro e si inizia a pensare a come costruire una prospettiva migliore. Ed è negoziazione.
La guerra è la rinuncia a costruire, insieme all’altro, un’ipotesi migliore. È l’accettare una dose di danno su di sé, pur di arrecare un danno maggiore all’altro. È la rinuncia al dialogo, che cede il posto alla violenza. Appena le ragioni di un puro scontro di forza vacillano, si instilla il dubbio di cosa convenga fare e diventano possibili scenari migliori. E si inizia a negoziare…
Ps.: poi c’è chi negozia anche in guerra e capita che crei un impero. E c’è chi negozia in amore e perde l’amore e l’amata (o l’amato)