Nel rivedere alla moviola la negoziazione di Melchisedech col Sultano, teniamo in mente la formula della perfetta negoziazione [Cfr. Post # 11]
R = Ca x Cb x R*
- gli occorre molto denaro
- quel denaro gli serve subito
- non vuole usare la forza
- deve ricorrere a un prestito da parte di qualche persona particolarmente facoltosa
- gli viene in mente, ad esempio, il ricco Melchisedech
Poi il Sultano analizza Melchisedech:
- Risorse finanziare: sufficienti a coprire il fabbisogno del Sultano
- Profilo psicologico: molto attaccato al denaro, addirittura avaro
- Religione: giudaica
- Reputazione: ritenuto uomo molto saggio e intelligente
- far commettere un errore a Melchisedech, in modo da metterlo in una posizione di debolezza.
- Non è il Sultano ad andare da Melchisedech (come accade normalmente quando si ha bisogno).
- È il Sultano che, con qualche scusa, fa chiamare al suo Palazzo il giudeo.
- sono ricco
- amo la mia ricchezza
- cerco di essere saggio
Cosa sa del Sultano? Probabilmente non lo conosce nei dettagli, ma, verosimilmente, saprà che:
- è potente (forse non più e non tanto economicamente), ma è pur sempre il Sultano
- è un “moro”, un musulmano
- per ora nessuna, se non un generico “andiamo a sentire cosa vuole il Sultano da me…”
Ed eccolo a palazzo. Il sultano lo copre di complimenti:
…e Melchisedech, dopo i troppi complimenti, inizia a fiutare che una trappola è in agguato. E infatti:
“… e per ciò io vorrei sapere volentieri da te quale delle tre leggi tu reputi la verace, o la giudaica o la saracina o la cristiana?
Melchisedech deve aver detto tra se e se: “ci siamo…”. Ma ecco la contromossa brillante di Melchisedech. Egli si comporta da manuale: fa esattamente quello che viene insegnato in qualsiasi corso di negoziazione per gestire una domanda particolarmente insidiosa. Oggi si direbbe “fare bridging”. Boccaccio, nel ‘300, lo chiama “aguzzare lo ’ngegno”, ma è la stessa cosa:
- ringrazia per domanda. “Signor mio, la quistione la qual voi mi fate è bella…”
- non da alcuna risposta diretta
- quindi, sempre seguendo il manuale del perfetto negoziatore, risponde raccontando una storiella. “…mi vi convien dire una novelletta, qual voi udirete. […]”
Ormai è scattata la stima e il rispetto reciproco… E quindi il gran finale che già conosciamo…
In estrema sintesi:
1) il Sultano ha una esigenza e cerca di risolverlo attraverso una soluzione negoziale (non con con la forza)
2) Melchisedech sa che la situazione è pericolosa ma non si tira indietro. Resta aperto all’opportunità. Va a sentire di cosa si tratta…
3) La svolta avviene quando il cielo si capovolge e la visione dell’uno inizia a riflettersi nella visione dell’altro. Affinché avvenga ciò, occorre che tra i due negoziatori nasca una conoscenza reciproca, fiducia e stima. Solo allora riusciranno a intravvedere la stessa opportunità, ben più grande di quella vista inizialmente dal Sultano (ottenere il prestito) o da Melchisedech (uscire indenne da quella situazione).
Ti si è mai capovolto il cielo?